sabato 9 luglio 2011
domenica 26 giugno 2011
martedì 14 giugno 2011
PRESTO AD AGROPOLI UN CIMITERO PER GLI AMICI ANIMALI
Proposta di intitolazione del cimitero
per cani e gatti di Agropoli
“CIMITERO PER UN ANIMALE QUALSIASI”
I compagni degli Anziani
Il libro “BESTIARIO CILENTANO”, edito dalla Libera Università Internazionale di arte, lettere, musica e storia onlus, di Agropoli, primo premio per la saggistica al Concorso Letterario del Comune di Bellizzi, autore Catello Nastro, si candida per l’intitolazione del costruendo cimitero per cani e gatti voluto dall’attivo e fattivo sindaco della città di Agropoli, avvocato Franco Alfieri. Un doveroso omaggio a tutti gli amici animali di compagnia, ad incominciare da cane e gatti, ma senza escludere altri meno numerosi ma pur sempre affettuosi e cari in particolare modo alle persone anziane e sole. Nei giorni scorsi il professore Catello Nastro ha inviato una richiesta di intitolazione della costruenda struttura a “CIMITERO PER UN ANIMALE QUALSIASI”. Il titolo è ispirato all’ultimo racconto del libro che parla un poco di tutti gli animali del Cilento, ivi incluso la civetta che rappresenta il simbolo del territorio. Il libro sopra citato, tempo addietro, oltre ad avere l’ambito riconoscimento a Bellizzi è stato presentato, di fronte ad un’aula gremita di amici delle animali e personaggi del mondo dell’arte e della cultura. Esso si conclude con il capitolo “Storia di un animale qualsiasi” in cui il meticcio Labrador, vissuto nel giardino dell’autore per circa sedici anni, quasi personificato, ha avuto il merito, oltre ad essere ricordato in un libro di successo, di essere immortalato dalla lettura di Gilberto Calindri, che ha commosso a tal punto i presenti, che una ventina di attempate signorie hanno versato lagrime abbondanti in particolare modo quando si è arrivati alla morte dell’animale. Come cronisti attenti ed oculati riteniamo opportuno riportare l’intero capitolo, dedicato a Bidy, un cane pacifista, di tanta compagnia. Questa la storia di “un animale qualsiasi”.
“Quando morì il preside, la sua compagna non volle più tenermi con se e mi fece capire chiaramente che era meglio che traslocassi in altra sede. Come un emigrante clandestino e senza permesso di soggiorno, ho vagato solamente una mezza giornata. Sono stato molto fortunato perché ho trovato ospitalità, ed impiego, a meno di duecento metri da dove abitavo, nella verde vallata di Frascinelle. Mi sono presentato davanti al cancello di una casa di campagna immersa nel verde e qui ho conosciuto quello che doveva essere il mio nuovo datore di lavoro, il mio padrone, insomma, come dicevano i capitalisti anche dopo Carlo Marx. Rimanevo nel campo della pubblica istruzione perché, mentre il mio precedente dirigente era un preside, quello che aveva trovato, era un semplice professore di lettere, di scuola media,naturalmente in pensione da pochi anni. La sua storia non ve la racconto perché penso oramai che siete stanchi per averla già letta sui suoi libri, sul suo giornale, su varie riviste ed anche su molti siti internet. Avrete già capito che ero diventato ospite nientepopodimeno dell’illustre maestro, pluriaccademico, professor, dottor, cavaliere, Catello Nastro, poeta, scrittore e critico d’arte. Per farmi assumere dal nuovo datore di lavoro e di…sostentamento quotidiano, mi presentai come cane da guardia. Ero giovane, potevo avere due o tre anni, che equivalgono a quindici – venti anni degli esseri umani, inoltre ero di lontane origini labradoregne, di bello aspetto, biondo, anzi fulvo per meglio dire, dal fisico robusto ma ben proporzionato e poi ero molto simpatico, quasi sorridente. Ricordo ancora il primo giorno, sarà stato nel 1995 o 1996, non ricordo. Lo guardai e lo salutai scodinzolando.
- E tu mo’ che vaje truvanne…- mi domandò.
- Scusate, ve servesse nu’ cane ra’ guardia? – gli risposi.
- Ma tu non pare proprio nu’ cane ra’ guardia, pare nu’ cane ‘e signore…-
- Certamente nun songo ‘nu pitbullo o ‘nu rutvailerro, ca’ chilli songo overamente cammurristi, ma a casa vosta v’a’ saccio vuardà. Basta ca’ me rate ‘a magnà almeno ‘na vota ‘o juorno e me purtate ogne tanto a passià e ve faccio vedè ca aroppa nun ve ne pentite… -
- Va’ bbuono,trase, sì assunto. Sempe però ch’autorizzazione ‘e muglierema. Saje, nun volesse ca’ ‘nge cacciasse fora tutt’è dduje!!! Comunque ti tengo una settimana in prova. Si vaje bbuono t’assumo, si no te ne vaje ‘a ‘n’ata parte. Ha capito bbuono? N’ata cosa: nun parlammo maje ‘e contribbute sì no’ te caccio fora.–
- Qua la zampa. Affare fatto… -
Entrai nel cortile con tre cancelli e tre scale. La prima portava in cantina e nel pensatoio, dove imbottigliava il vino (Aglianico, Sangiovese e Falanghina) e a tempo perso scriveva libri. Il vino era destinato a lui ed ai suoi amici ed…anche i libri!!! E qui, cari lettori, sono vissuto per circa quindici anni. Il pranzo era buono perché la moglie cucina benissimo ed a lui piace mangiare benissimo. Adesso di meno perché ha il colesterolo ed i tricliceridi. E qui, passai tutto il resto della mia vita. Faccio amicizia con la moglie ( che mi chiama Bidy), con lui (che mi chiama Gaetano), coi figli che (mi chiamano Eustacchio). Comunque il mio datore di lavoro, Don Catello, come scrive sulle etichette dei suoi vini, che io non ho mai voluto assaggiare, o Catello, come lo chiamano gli amici, quando era adirato mi chiamava pure “Animal” oppure “’O animale”. Ma io non mi sono mai offeso. Non mi ha mai picchiato, proprio perché è un animale non violento, come me. Mi portava ogni tanto a passeggio, perché il medico gli aveva ordinato da fare quattro chilometri al giorno a piedi, ed ogni tanto mi portava sul porto col furgone della “Nastro Antichità” dove ho imparato a convivere anche coi tarli. Qualcuno potrà pensare che non avevo una vita sessuale. A dire la verità non sono stato mai un frequentatore abituale, ma molte volte che lasciavano il cancello aperto, sono scappato e mi sono presentato dopo due o tre giorni, sporco, affamato ed un paio di volte anche ferito dal coniuge della fedigrafa. Quante ne ho passate, quante ne ho viste, quante ne ho sopportate assieme a Don Catello. Diventato vecchio, quasi centenario, non servo più. I movimenti sono diventati lenti, gli organi non funzionano più. Insomma la mia vita di pensionato si è ridotta a mangiare, bere, prendere il sole, quando ci sta, dormire, abbaiare quando arriva qualche estraneo. L’artrosi ed i reumatismi in questi ultimi due mesi sono aumentati, l’appetito è diminuito e mangio solo scatolette di carne del discount in offerta speciale, che mi piacciono tanto e poi incomincio il conto alla rovescia. La voce se n’è quasi andata. Non riesco più a fare le scale, le zampe di dietro non funzionano quasi più e sono pieno di piaghe. Don Catello se n’è accorto del mio precario stato di salute, ma sa che ad una certa età si abbandona questo mondo per vecchiaia. Chissà chi di noi due se ne andrà per primo. Mi ha dedicato, in proposito, anche un bel racconto, dal titolo “Terza età” che ha pubblicato su un famoso sito internet, ricevendo molti consensi dai suoi affezionati lettori. Oggi mi ha portato la solita scatoletta a mezzogiorno. Quando ha visto che l’ho rifiutata, subito ha pensato: “Chisto mo’ mme saluta e se ne va all’atu munno!!!”. Si è commosso. Avendo capito il suo stato d’animo, volevo scodinzolare per salutarlo. Ma oramai le forze mi abbandonavano. Ho avuto la forza, comunque, di guardarlo in faccia seriamente, serenamente, quasi per ringraziarlo di tutto quello che ha fatto per me e per dirgli: “ Mo’ me ne vaco primma io. Tu aspetta n’ato ppoco. Tiene mugliera, figli, nuora,niputi. E po’ tiene ra’ pubblicà n’ati cincu libbre. Io nun tengo a nisciuno. Sule a vvuje ca’ mm’avite vuluto bbene e nun m’avite maje trattato cumme n’animale.” Il professore è commosso. Avrebbe voglia di piangere. Dopo pranzo, alle tredici e trenta del 17 novembre 2007, Bidy, ho quasi perso conoscenza. Lo guardo quasi gli volessi dire: “ Fra poco me ne vaco. Te saluto, statte bbuono. Ma rimani contente ca’ me ne vaco primma io. Tu tieni ancora ra fa. Ma a d’à sapè ca’ quante viene Alla’Ngoppa pure tu, si te serve nu’ cane, io stongo sempe a disposizzione. T’aggio futtuto, hè!!! Mo’ me ne vaco primm’io!!! Statte bbuono!”. Alle ore 15,30 io, Bidy, o come mi hanno chiamato, ho lasciato questa terra.”
p.s. Non riesco a dormire. Questo scritto, in ricordo del mio fedele e simpatico cane, è stato composto il 18 novembre 2007 dalle ore 4 alle ore 5,30 di notte. Amateli, gli animali!
(dal libro BESTIARIO CILENTANO di Catello Nastro)
Renato Volpi
martedì 24 maggio 2011
L'uomo di Uta
L’uomo di Uta ad Agropoli
LO SCULTORE GELSOMINO CASULA
NEL CILENTO
L’artista Gelsomino Casula, nato a Uta, in provincia di Cagliari, nel 1953, vive ed opera ad Altavilla Silentina ed è conosciuto in molti paesi della Campania, nel Cilento in particolare modo. La personalizzazione della pietra è il suo fiore all’occhiello. Individuata una pietra, naturale supporto per la sua base ideale, egli la modella con perizia, amore certosino e capacità artistica quasi a volergli dare un’anima. Ed a studiare a fondo le sue opere tridimensionali, si capisce subito quale lavoro minuzioso egli abbia portato avanti per ricavarne un’immagine scolpita che diventa vera e propria opera d’arte. Sulla sua arte è stato scritto:” …Rievoca dal profondo dell’anima l’essenza delle cose,” quel sacrale che non potrà mai morire”, creando sculture, monumentalità di inestimabile valore per questo nuovo millennio. …Città attente alla sua opera arredano e valorizzano gli spazi urbani con pietre appartenenti alla natura di quei luoghi in una maniera unica al mondo.” In una recente visita ad Agropoli ha ricevuto le congratulazioni e segni di stima ed ammirazione dal critico d’arte prof. Catello Nastro, che ha riscontrato nelle sue figure su pietra un felice connubio tra il materiale, dato dal supporto, cioè la pietra naturale, e la chiara impronta artistica data dai suoi scalpellini per cavarne una vera e propria opera d’arte, palpitante di vita, antica e nello stesso tempo moderna. Le sue opere si possono ammirare in molti paesi del territorio. Il negozio caratteristico cilentano “Le dolcezze Indea”de i piccoli Campi, s.r.l. in via Petrarca n.6 e la sala presidenza del Centro Sociale di Agropoli, in piazza mons. Merola n. 7, ad Agropoli, ospitano due opere di inestimabile valore artistico del M° Gelsomino Casula. L’uomo artista di Uta.
Lorenzo Barone
domenica 22 maggio 2011
Le ficarole
16 - LE FICAROLE
Fini a lu’ tiempo
re’ mienzu seculo fa,
‘ngè stiano a lu Celiento,
fimmene ca’ jano a fatiare
pi’ appriparà li fiche
rnt’à nu’ cistini
re strisce re lignammo
‘nturciniate ra auti fimmene
ca’ veniano ra li montagne.
Li ficarole purtaano
la unnedda longa e lu cursetto.
L’unico ‘mbelletto ca’ ‘nge stia
a lu tiempo re la fina re la guerra.
La vocca rossa comm’à ‘na cerasa,
li gguancie rose cumm’à ddoje percoche,
li cosse ritte e fuse cumm’à ‘nù pino,
li menne toste ca spertusavano la cammisa,
l’uocchie ca’ rireano sulo a vuardari
e lu sorriso gginuino re ‘na vota.
Primma re trase pe’ jre a ‘ngullettari,
na’ chiorma re giuvinotte
se fermavano ‘ncantati.
E mo’ se rice ca li ficarole re ‘na vota,
nunn ghiano solamente a ‘ngullettari,
ma pure ‘nu marito a se trovari.
Catello Nastro
TRADUZIONE
Fino ad alcuni decenni fa, il famoso fico bianco del Cilento era esportato in tutto il mondo. Le ficarole erano donne, per la maggior parte giovinette, che per aiutare la famiglia a fare il corredo per quando si dovevano sposare andavano a “’ngullettari”, cioè a confezionare i fichi secchi in cesti e cestini di varie dimensioni. Era un modo come un altro per incontrare l’anima gemella. Giovani scapoli che facevano loro la corte e ragazze che andavano a lavorare anche per trovare il fidanzato. Il fico bianco del Cilento rappresenta uno dei prodotti più importanti della “Dieta Mediterranea” nata proprio nel Cilento.
sabato 7 maggio 2011
400 ANZIANI DEL CILENTO IN PUGLIA
ORGANIZZATO DAL PIANO SOCIALE DI
ZONA SALERNO 7
SOGGIORNO DI 400 ANZIANI
DEL CILENTO IN PUGLIA
Penso sia giusto presentare brevemente “Il Piano di Zona Salerno Ambito 7” , con comune capofila a Castellabate, uffici di segretariato sociale ad Agropoli, Vallo della Lucania, Futani e Camerota, che comprende ben 41 comuni del Cilento e viciniori. Da nord li elenchiamo: Ogliastro Cilento, Prignano Cilento, Agropoli, Torchiara, Cicerale, Laureana Cilento, Rutino, Perito, Lustra, Orria, Stio, Campora, Gioi Cilento, Perdifumo, Sessa Cilento, Moio della Civitella, Montecorice, Serramezzana, Cannalonga, San Mauro Cilento, Novi Velia, Castelnuovo Cilento, Vallo della Lucania, Pollica, Casalvelino, Salento, Ascea, Cuccaro Vetere, Ceraso, Laurito, Pisciotta, Futani, Montano Antilia, S.Mauro La Bruca , Roccagloriosa, Centola, Celle di Bulgheria, Camerota. Penso sia inutile parlare di questa utilissima struttura sociale a favore dei meno abbienti e la sua opera, in particolare, a favore degli anziani. L’ultima opera, appunto, è stata un soggiorno climatico presso il RIVA RESORT MARINA,in via della Pineta, in comune di Carovigno in provincia di Brindisi. Per maggiori informazioni: www.rivamarinaresort.it, info@rivamarinaresort.it. Situata nel Salento, a pochi passi dall’oasi naturalistica di Torre Guaceto, tra incantevoli baie e insenature lambite da un mare cristallino, immerso nel paesaggio di ulivi secolari, mandorli e carrubi, il Resort, di nuovissima costruzione, si estende per circa 18 ettari tra muretti a secco e costruzioni tipicamente mediterranee. L’entroterra, dalla città bianca di Ostuni ai trulli di Alberobello, è ricco di storia millenaria che si riflette ancora oggi nelle tradizioni e nei sapori antichi della prelibata cucina. L’atmosfera elegante e discreta ed il confort rendono il modernissimo hotel il luogo ideale per ritrovare l’armonia e la serenità della mente attraverso il benessere del corpo. La bellissima struttura è dotata di circa 400 camere eleganti ed accoglienti, tutte con aria condizionata, telefono, TV LCD, frigobar (attrezzato su richiesta), cassetta di sicurezza, balcone o veranda attrezzata, servizio con doccia idromassaggio ed asciugacapelli. Si distinguono in: camere Confort con possibilità di letti aggiunti, Family Suite, con due camere ed un unico servizio con antibagno, diversamente abili con doppi servizi. Il fiore all’occhiello, per i partecipanti al soggiorno climatico organizzato dalla struttura sociale cilentana è la ristorazione. Piatti tipici naturali, tutti fatti con prodotti freschi, della cucina pugliese, nazionale ed internazionale, acqua e vino inclusi sempre a disposizioni al banco con quattro comodissimi rubinetti. E’ ovvio che gli anziani del Cilento hanno particolarmente gradito la cucina pugliese, con innumerevoli e variopinti antipasti, tra cui spiccavano le focaccine, caratteristica del territorio, in tutte le maniere possibili ed immaginabili. Inutile dire che gli anziani hanno fatto onore alla cucina ed ai vini, ritornando magari alle loro case con qualche chilo in più ed il colesterolo un poco più alto. Inoltre il RIVA MARINA RESORT di Carovigno, è dotato di Centro Benessere, Centro Congressi, Piscine, Ristorante, biberoneria, risto-baby, tre bar, animazione, discoteca, piano bar, baby park, campi da tennis, calcetto, pallavolo, basket, bocce, street ball, ping pong, tiro con l’arco, sala fitness, percorso ginnico in pineta, lavanderia, store, edicola, tabacchi, parcheggio recintato ed illuminato. E per finire una bella spiaggia di sabbia fine. Otto pullman, quattrocento anziani del Cilento, una ventina di guide turistiche o accompagnatrici, una rappresentanza del comune di Agropoli, un rappresentante del Centro Sociale Polivalente “Città di Agropoli, dei Piani di Zona, un medico e quattrocento anziani che hanno trascorso una settimana da sogno che, forse, col loro reddito, non avrebbero mai potuti trascorrere. Ma, penso, molti ritorneranno, almeno nella bassa stagione, in questa stupenda struttura che onora l’imprenditoria turistica del sud, offrendo ad un prezzo non elevato la possibilità di stare insieme, di godere di cibo, bevande, strutture, percorsi, ballo, verde e, cosa che mi ha colpito di più, la professionalità e la gentilezza del personale. Come vice Presidente del Centro Sociale di Agropoli, che rappresentava oltre il venti per cento del totale dei partecipanti, sento il dovere di ringraziare tutti i componenti della bellissima struttura, che hanno contribuito a rendere questa (breve!!!) vacanza talmente piacevole da essere incorniciata artisticamente alle pareti della memoria di quattrocento anziani che per sei giorni sono diventati giovani e…benestanti. Un esempio di evoluzione del sud che non aspetta più la manna dal cielo, ma si rimbocca le maniche per offrire un prodotto migliore, a costi non elevati, di qualità e tanta, tanta gentilezza.
Catello Nastro
venerdì 29 aprile 2011
PRESENTAZIONE LIBRO AD AGROPOLI
EDUCARE COMUNICANDO
PER COSTRUIRE IL FUTURO
Presentazione del libro di Bonora ad Agropoli
Sabato 7 maggio 2011, alle ore 18,30, a cura della Città di Agropoli e dell’Assessorato alla Identità Culturale, nell’Aula Consiliare “Alfonso Di Filippo” del comune di Agropoli, verrà presentato l’ultimo lavoro letterario di Germano Bonora dal titolo “EDUCARE COMUNICANDO PER COSTRUIRE IL FUTURO” de L’Arcolaio editrice di Gianfranco Fabbri. Dopo il saluto dell’avvocato Francesco Alfieri, sindaco della cittadina capoluogo del Cilento, e del dottor Francesco Crispino, assessore alla Identità culturale, ci saranno varie presentazioni di personaggi del mondo della cultura italiana. Introduce e modera la professoressa Giuseppina De Marco, docente presso il Liceo Scientifico “Alfonso Gatto” di Agropoli. Alcuni brani del libro saranno interpretati dagli attori Antonio, Luigi e Raffaele Speranza. Sono previsti interventi del dottor Vitaliano Esposito, Procuratore Generale della Corte Suprema di Cassazione, della professoressa Elvira Lo Bascio Milano, Presidente ddell’AUSER di Agropoli, del Giornalista Clodomiro Tarsia e della scrittrice Milena Esposito. Le riprese televisive saranno effettuate da Infoagropoli e da Sole TV. L’ingresso è libero.
Agropolicultura.blogspot.com
domenica 24 aprile 2011
La Centrale Nucleare a Paestum
Idee balzane cilentane
Innanzitutto penso che questa proposta sia stata fatta da qualcuno che, come lo scrivente, talvolta si trova a corto di argomenti e ne inventa, di proposito, alcuni che non hanno motivo non solo di esistere, ma anche di essere proposti. Nella Piana del Sele esiste il turismo archeologico, il turismo balneare, il turismo rurale nei paesi collinari, naturalmente, il turismo religioso, il turismo enogastronomico e tutti gli altri tipi di turismo che una normale guida turistica possa riportare. Il Museo, l’area archeologica, la basilica paleocristiana, le Trabe, il Getsemani, la Madonna del Granato sono solo alcune delle tappe che nessun turista può ignorare. Gli alberghi dell’antica Poseidonia sono di tutte le stelle, il che significa anche che sono per tutte le tasche. Benvenuto il turismo miliardario, ma benvenuto anche il turismo della terza età o quello scolastico nella bassa stagione. I commercianti della vicina Agropoli si lamentano sovente che “l’estate si è ristretta”. Cosa significa? Semplicemente che a Paestum il turismo dura quasi tutto l’anno, ad Agropoli solamente pochi mesi. E, credetemi, cari lettori, non è solo una questione culturale, ma una questione di puro e semplice carattere imprenditoriale. Un vecchio motto napoletano così recita” Ha miso ‘na fravececa ‘e sgarzette addò nasceno ‘e creature senza capo”. Tradotto significa, o potrebbe significare che un persona è così stupida di aver impiantato una fabbrica di cappellini per bambini in un paese dove nascono i bambini senza testa.” Dopo questa lugubre osservazione veniamo al dunque. Una centrale nucleare nel Cilento o nella Piana del Sele è possibile? No! No! Assolutamente no! E perché si chiederà a questo punto il lettore attento ed oculato. Per i seguenti motivi:
1) Il Cilento e la Piana del Sele rappresentano un sito archeologico, storico e culturale di fama nazionale ed internazionale.
2) Il Cilento e la Piana del Sele sono un sito soggetto a fenomeni sismici e fenomeni di dissesto idrogeologico.
3) Il Cilento e la Piana del Sele, pur avendo subito una forte speculazione edilizia che ne hanno deturpato il paesaggio, rimane ancora un territorio pulito esente da imbarbarimento sociale dovuto a quartieri ghettizzati o periferie emarginate dal contesto socio-culturale del paese.
4) Il Cilento e la Piana del Sele rappresentano una parte della provincia di Salerno che ha visto una larga diffusione della raccolta differenziata. Oltre a paesi collinari, mi riferisco ai tre maggiori centri: Capaccio, Agropoli, e anche Vallo della Lucania. Non dimentichiamo che nella Guida turistica della Michelin di ottanta anni fa, Vallo della Lucania viene riportato come paese turistico.
5) L’enogastronomia del Cilento e della Piana del Sele stanno raggiungendo vette altissime nelle guide di enogastronomia nazionali ed internazionali. La valorizzazione dei prodotti genuini della nostra terra sta assurgendo a livelli mai visti primi. Carciofi, finocchi, fagioli, ceci, vini, ortaggi, paste, dolciumi, salumi e formaggi, sono tutti di alta qualità ed apprezzati in tutte le tavole.
6) Le Sagre enogastronomiche del territorio richiamano annualmente migliaia di visitatori e buongustai che apprezzano anche musica e canzoni cilentane della tradizione, modernizzate e riproposte ad un pubblico sempre più esigente, da grossi artisti ( non riporto alcun nome per non fare torto a qualcuno avendolo dimenticato). Ma basta cercarli su YouTube per rendersi conto dell’alto livello artistico e culturale dei suddetti.
7) Il Cilento e la Piana del Sele, una volta oggetto e succube di un odioso quanto iniquo caporalato, hanno un livello di occupazione nel settore agricolo, dell’allevamento ( bafalino in particolare) che produce una mozzarella unica al mondo e prelibata e conosciuta anche nei paesi dell’estremo oriente.
8) Il Cilento e la Piana del Sele, pur conoscendo episodi di malavita generica, certamente non sono al livello di altre zone a nord o a sud del territorio in questione.
9) Pur non rappresentando “l’isola felice” dell’Italia Meridionale, il territorio è un faro nel mondo del terzo millennio.
10) Col nucleare questo faro non sarà meglio illuminato: verrà spento inesorabilmente. Distruggendo quello che gli antichi padri hanno costruito lottando contro i parassiti baroni ed i Borboni, loro complici, in una lotta impari che comunque ha dato i suoi risultati nel 1821, nel 1828, nel 1841, nel 1848.
Il Cilento e la Piana del Sele stanno bene così. Nucleare: no grazie!!!
Catello Nastro
giovedì 21 aprile 2011
Al Centro Sociale Polivalente di Agropoli
Al CSP di Agropoli
SERATA DI SOLIDARIETA’ E DI AUGURI DI BUONA PASQUA
Mercoledì 20 aprile 2011, nei saloni d’ingresso del Centro Sociale Polivalente “Città di Agropoli”, serata per lo scambio degli auguri di Pasqua. Ma questa è stata l’occasione non solo per riunirsi, ma anche per stare assieme e socializzare dalle ore 18 alle ore 21. Hanno presenziato il Sindaco di Agropoli avvocato Franco Alfieri, il vicesindaco ing. Mauro Inverso, l’assessore alla Solidarietà Sociale dottor Angelo Coccaro, il giornalista Lorenzo Barone, Presidente del CSP, il vice presidente prof. Catello Nastro, l’ex presidente signora Dora Capaldo, il prof. Antonio Infante, presidente della Libera Università di arte, lettere, musica e storia onlus di Agropoli. Dopo il saluto del sindaco, del vicesindaco e dell’assessore, il professore Catello Nastro, in riconoscimento per l’impegno profuso dai volontari della Croce Rossa Italiana a favori dei frequentatori del Centro, ha consegnato al signor Di Matteo, delegato, una gigantografia di un documento di guerra della CRI risalente al 1943. Una gigantografia della prima edizione de “I dolci natalizi delle nonne del Cilento” è stata consegnata per essere esposta nel salone d’ingresso del CSP cittadino alla signora Dora Capaldo animatrice, con una dozzina di socie del Sodalizio agropolese, della più famosa manifestazione degli ultimi anni definita dalla stampa locale “Glicemia party”, naturalmente per il suo apporto calorico e glicemico. Nella seconda parte della manifestazione, il Sindaco Alfieri ha mostrato la delibera per l’intitolazione di una piazzetta al poeta cilentano scomparso Giuseppe Volpe. Presenti alla manifestazione la vedova, il figlio ed una nipote che hanno declamato delle poesie in dialetto cilentano tratte dal suo libro “Penso e dico”. Vari i poeti e le poetesse presenti in sala che hanno reso il dovuto omaggio allo scomparso declamando liriche dello stesso o anche proprie. Il poeta Landolfi ha declamato due sue liriche che affrontavano i problemi sociali attuali riscuotendo applausi ed unanimi consensi. Alla fine, il buffet, allestito da Franco Spinelli ed Angelo Astone, con salumi e formaggi della nostra terra e vino prettamente cilentano, ampiamente degustato dagli astanti. Ha intervallato, in maniera canora, la simpatica manifestazione, il nonno civico tenore Pinuccio De Feo che ha dedicato al sindaco la canzone “Torna a Surriento”. Tutti presenti, escluso uno, i membri del direttivo: Barone, Nastro, Capaldo, Spinelli, Astone, Tarantino, Abeti, Colucci. Lo scambio degli auguri di Buona Pasqua ha concluso la simpaticissima serata.
Agropolicultura.blogspot.com
domenica 17 aprile 2011
CULTURA A SALERNO
Cultura a Salerno
PRESENTAZIONE DEL LIBRO DI FULVIO IZZO
Sabato 16 aprile 2011, con inizio alle ore 17,30, nei saloni di “SPAZIO DONNA” in Piazza Ferrovia, a Salerno, è stato presentato il libro di Fulvio Izzo “Ottantavogliadiparlare”. La manifestazione è stata organizzata dall’Associazione artistico culturale “ALBATROS” di Salerno, dalla Libera Università Internazionale di Arte, Lettere, Musica e Storia, onlus, dalla Presidenza del Centro Sociale Polivalente di Agropoli, dallo Studio d’Arte e Cultura “CATELLO NASTRO” di Agropoli e da “SPAZIO DONNA” di Salerno. Hanno portato i saluti Valentina Marrandino,poetessa e pittrice, presidente di Albatros, Catello Nastro, poeta, scrittore e critico d’arte, vicepresidente del CSP della cittadina capoluogo del Cilento, Lorenzo Barone, giornalista e Presidente del Centro Sociale Polivalente di Agropoli , il professore Luigi Crescibene, cultore e scrittore, Antonio Infante, storico del Cilento e Presidente della Libera Università Internazionale, Fulvio Izzo, scrittore ed autore del libro che hanno relazionato ampiamente sulla interessante pubblicazione nata da un connubio tra lo scritto cartaceo e quello informale. Interessanti le relazioni del Crescibene e di Infante, che hanno fatto una approfondita analisi della originalità del volume di Fulvio Izzo di Pagani. La serata è stata allietata dalla voce del soprano Marisa De Silva e dal tenore Pinuccio De Feo, accompagnati dalla chitarra di Paolo Monizzi. Un rinfresco offerto dall’autore del libro ha completato una serata che ha visto la partecipazione di grosse personalità del mondo dell’arte e della cultura di Salerno ed anche parte della provincia.
Lorenzo Barone
OPERETTA A SCAFATI
Scafati
AL TEATRO SAN FRANCESCO DA PAOLA
Domenica 12 giugno 2011, al Teatro San Francesco da Paola di Scafati, in provincia di Salerno, con inizio alle ore 20, verrà rappresentata l’operetta “Il fermaglio” di Enzo Giordano tratta dal racconto in prosa di Marina Sole “ Lo scroccone”. Biglietto €.10,00. Pullman gratuito. L’evento viene proposto dal Comitato organizzatore e dalla Associazione lucana di Salerno. Per informazioni sull’interessante evento telefonare allo 089 750195 oppure 089 701461. Il fervore culturale che pervade tutta la provincia di Salerno, che in questi ultimi tempi, nonostante la crisi, sta vivendo un momento di grandi eventi di ottima qualità, ha toccato questa volta l’operetta che sta trovando sempre di più nuovi adepti e maggiore considerazione da parte del pubblico e delle istituzioni.
Comunicato stampa a cura di
Agropolicultura.blogspot.com
sabato 2 aprile 2011
ARMIAMOCI E ANDATE!!!
ARMIAMOCI E… ANDATE!!!
Penso che tutti se la ricordano questa frase pronunciata da uno dei più grandi attori comici del passato. Le frasi celebri oggi tornano di moda e l’opinionista attento ed oculato sceglie sempre il momento opportuno per citarle o addirittura – come in questo caso – farne il titolo di un articolo, o, se preferite, delle considerazioni. Considerazioni fatte da un ultrasettuagenario nato sotto le bombe della Seconda Guerra Mondiale. Perché dico questo? Primo perchè ritengo che possa esistere una guerra giusta ed una ingiusta, ma mai un guerra buona ed una cattiva. Le guerre – e non ci sta bisogno che lo dico io – non sono buone, perchè causano morti e feriti, danni e distruzione, solitudine e fame. E quelli della mia generazione ne sanno qualcosa… Raramente, oggigiorno, una guerra viene combattuta da uno stato contro l’altro, come si faceva tanti anni fa. Le organizzazioni internazionali hanno internazionalizzato anche la guerra. L’ONU e di poi la NATO , devono decidere la strategia e gli interventi chiaramente di ordine bellico. Quando in uno stato a regime dittatoriale, che sopprime le istanze dei poveri ricorrendo alle armi, si arriva alla rivolta armata o all’esodo di massa verso altri paesi che hanno studiato ed applicano il concetto della parola “solidarietà”, significa che qualcosa non va. Un esempio pratico. Se in Italia il pane aumenta del cinquanta per cento, pochi ci faranno caso, ma se un rincaro del genere avviene in un paese, chiaramente povero, con un reddito medio di cinquanta euro al mese per famiglia, allora i problemi del capofamiglia diventano seri. In questo caso l’appetito diventa fame con la F maiuscola. Quando poi si scopre che il paese ha delle ricchezze, che diventano monopolio di uno solo, di una famiglia o di una casta privilegiata, il fenomeno diventa grave, ingiusto, condannabile dalla comunità internazionale. Ed ora tiriamo in ballo i mass media, Non faccio la scoperta dell’America se affermo che una parte è faziosa perchè asservita a questo o quel partito politico, a questa o quella coalizione o addirittura a questa o quella corrente di quel minuscolo partito che, se assieme ed unito non fa sentire la sua voce, diviso diventa addirittura ridicolo. Diceva Pappagone, un altro grande del nostro teatro che fu: “ Ma siamo vincoli o sparpagliati???” . Ci sono anche giornalisti ed uomini politici che prima attizzano il fuoco e poi protestano perchè arde troppo. Bisognerebbe, innanzitutto, dare voce e trasparenza ai depositi e conti correnti nei paradisi fiscali. Quando sento parlare di miliardi di euro mi viene la pelle d’oca e non mi si rizzano i capelli in testa per il semplice motivo che sono calvo. Con la mia pensione di impiegato statale non mi lamento, in particolare modo da quando il medico mi ha detto che devo mangiare di meno, perché posso comperare il pane ed il companatico in offerta sempre speciale al supermercato. Ma vedere gente a Lampedusa che chiede solo un tozzo di pane ed un giaciglio al coperto, mi viene un magone tremendo. Questo lo posso dire e capire perché io, nato nel ’41, ho sofferto la fame. Proprio per questo vorrei che sulla faccia della terra nessuno più avesse a soffrire per un tozzo di pane ed un bicchiere d’acqua di fonte pura. Ma ritorniamo agli ipocriti: a quelli, cioè, che predicano bene ma razzolano male. Quanti ce ne stanno. La guerra è giusta ma non si deve fare!!! C’è la diplomazia! E quando fallisce la diplomazia? E l’ONU allora che ci sta a fare? E gli Americani in Italia, cosa sono venuti a fare? Forse era meglio che non venivano. Qualche bontempone ha detto che noi vogliamo imporre la nostra democrazia. Perché la nostra democrazia non è migliore della loro e di tutte le altre dittature? Meditate, gente, meditate. Ma prima di farlo lasciate i vostri interessi, i vostri pregiudizi e il vostro asservimento politico e politicizzato nel cestino per la raccolta differenziata.
Catello Nastro
PUBBLICATO SUL N.12 DEL 2 APRILE 2011 DI “UNICO SETTIMANALE” DI CAPACCIO - PAESTUM
mercoledì 23 marzo 2011
A Spazio Donna a Salerno
A “Spazio Donna” a Salerno
OTTANTAVOGLIADIPARLARE
Sabaro 16 aprile 2011, con inizio alle ore 18, nel salone di “Spazio Donna” in Piazza Ferrovia a Salerno, a cura dell’Associazione artistico – culturale “Albatros”, col patrocinio della Libera Università di Arte, Lettere, Musica e Storia, onlus, della Presidenza del “Centro Sociale Polivalente” Città di Agropoli e dello Studio d’Arte e Cultura di Catello Nastro, nel centro storico della cittadina capoluogo del Cilento, verrà presentato il libro di Fulvio Izzo, di Pagani, dal titolo “Ottantavogliadiparlare”, un lavoro interessante che mostra il connubio scrittura – internet. Testimonianze riportate da Facebook, senza dubbio il portale maggiormente frequentato in tutto il mondo, che l’autore ha saputo cogliere nella loro originalità senza nulla cambiare di quanto a lui comunicato attraverso il contatto informatico. Alla manifestazione interverranno Valentina Marrandino, poetessa e scrittrice, Fulvio Izzo, scrittore e autore del libro, Luigi Crescibene, scrittore e critico d’arte. Lorenzo Barone, giornalista e Presidente del CSP di Agropoli, Antonio Infante, scrittore e storico del Cilento, Catello Nastro, scrittore e critico d’arte. La manifestazione rientra nel programma di collaborazione tra gli operatori culturali del Cilento e della Provincia di Salerno, col chiaro intento di presentare una nuova classe culturale emergente che sta sempre più riscuotendo successo, grazie anche all’ausilio informatico che permette di scoprire nuovi talenti “a costo zero”. L’ingresso è libero. (R. Volpi)
Agropolicultura.blogspot.com
sabato 19 marzo 2011
venerdì 18 marzo 2011
AL CSP DI AGROPOLI
I 150 ANNI DELL’ITALIA E LA FESTA DEL PAPA’ AL CENTRO SOCIALE DI AGROPOLI
Venerdì 18 marzo 2011, nei saloni del Centro Sociale Polivalente di Agropoli, paese natìo del grande patriota Filippo Patella, che seguì la “Spedizione dei Mille” di Garibaldi col grado di colonnello, offrendo anche una fattiva ed utile collaborazione al successo della missione militare, si è tenuto un convegno per i 150 anni dell’Italia.
Alla manifestazione è stata abbinata anche la Festa del papà. Erano presenti il sindaco della cittadina capoluogo del Cilento, avvocato Franco Alfieri, il Presidente del Consiglio Comunale, ingegner Agostino Abate, l’Assessore alla Solidarietà Sociale, dottor Angelo Coccaro, Il Presidente del CSP giornalista Lorenzo Barone, il vice presidente professor Catello Nastro, quasi tutti i membri del direttivo, la professoressa Lucrezia Araneo, presidente FIDAPA Cilento, lo storico ed archeologo dottor Nino Capano, relatore, il professor Antonio Infante, Presidente della Libera Università Internazionale di Arte, Lettere, Musica e Storia onlus, di Agropoli, storico del Cilento e relatore ed un folto pubblico di anziani. Scarsa la presenza dei giovani. Dopo i discorsi si è passati subito al buffet con pane, formaggi e salumi cilentani e vino barbera delle colline di Agropoli. Infine i dolci preparati dalle donne coordinate dalla signora Dora Capaldo. Finite le relazioni storiche, il nonno civico ha dedicato al sindaco della città la canzone “’O sole mio”, tra gli applausi degli astanti. A tarda serata, dopo varie libagioni, tutti a casa, contenti per la bellissima serata organizzata dal CSP di Agropoli che è uno dei più frequentati e più attivi della provincia di Salerno. Circa cento persone intervenute, stipate a più non posso, hanno evidenziato la necessità di dotare la cittadina capoluogo del Cilento, di una sede più ampia e funzionale.
Centrosocialeagropoli.blogspot.com
lunedì 21 febbraio 2011
PER I 150 ANNI DELL'UNITA' D'ITALIA
UNA VECCHIETTA CHE
SI CHIAMAVA ITALIA
Quando nacqui, settanta anni fa,
al piano terra, nel vicolo Mantello,
della città delle terme stabiane
e dei maestosi, prolifici Cantieri,
mi si fece incontro, lentamente,
all’inizio della vita in questa terra,
una vecchietta di ottant’anni,
lacera, rugosa, col volto martoriato,
coi segni inconfondibili
della truce, iniqua e disumana guerra.
“ Sei capitato in un momento inopportuno,
tra gente armata fino ai denti,
che, come una squallida partita a carte,
devono decidere i vincitori ed i perdenti.
Ci saranno vedove, orfani, mutilati,
morti dissepolti dalla scoppio di granate,
donne vestite a lutto col volto triste e spento
rese sole da un odio antico in un momento.
Ti volevo portare almeno un tozzo di pane,
ma le mie ricerche sono risultate vane.
Un grande dono ti ho portato in quantità:
una sacchetto pieno di amore e d’Italiana Dignità.”
Catello Nastro
mercoledì 9 febbraio 2011
UNA CENTENARIA AL CENTRO SOCIALE DI AGROPOLI
ANNINA PIZZA : UNA CENTENARIA
AL CENTRO SOCIALE DI AGROPOLI
Si chiama ANNINA PIZZA ed è nata il 19 gennaio del 1911. Esattamente cento anni fa. Non solo è socia del CENTRO SOCIALE POLIVALENTE “Città di Agropoli”, ma fa parte anche dell’Associazione agropolese “VITA NUOVA” dove ha partecipato fino a pochi anni fa, al gruppo folcloristico di ballo di tarantelle cilentane. L’hanno festeggiata, nei giorni scorsi, oltre ai figli Biagio, Barbara e Carmela ed i parenti tutti, anche il Sindaco di Agropoli avvocato FRANCO ALFIERI con tanto di fascia tricolore per le grandi occasioni. Si pensava che il…meno giovane del Centro Sociale della cittadina capoluogo del Cilento fosse un arzillo pescatore di novantasette anni, che spesso viene a giocare il tressette e ricorda tutte le carte uscite con la stessa memoria di un sedicenne, ma il record è stato battuto dalla ultra centenaria Annina Pizza. Oramai il Centro Sociale di Agropoli ha superato i cinquecento soci, ed in percentuale al numero degli anziani del territorio, è tra i più importanti ed attivi dell’ Italia meridionale. Collabora, pur mantenendo ognuno la sua autonomia, con molte altre associazioni, come l’AUSER, la FIDAPA , la VITA NUOVA , la PRO LOCO di San Martino, il CENTRO SOCIALE di Torrecuso, in provincia di Benevento, SPAZIO DONNA di Salerno e tante altre ancora. Ad Agropoli ci sta pure un’altra ex giovane che ha superato i centoeuno anni. Nel Cilento gli ultracentenari sono parecchi e ragionano meglio di certi giovani. Sarà merito della Dieta Mediterranea? Secondo alcuni studi recenti è proprio così. Frutta, verdura e pesce, aiutano a vivere più a lungo…Alla simpatica ed arzilla centenaria gli auguri più belli da parte del direttivo, dei tre presidenti di turno DORA CAPALDO, CATELLO NASTRO e LORENZO BARONE, e di tutti gli anziani soci del Centro Sociale Polivalente “Città di Agropoli”. Festeggiare una centenaria è stato il primo di molti interventi del Sindaco di Agropoli, Franco Alfieri, che non mancherà di promuovere e presenziare ad altri importanti eventi per i “150 ANNI DELL’UNITA’ D’ITALIA”.
Agropolicultura.blogspot.com
mercoledì 2 febbraio 2011
Convocazione Consiglio Direttivo
Città di Agropoli
Assessorato alla Solidarietà Sociale
Centro Sociale Polivalente
*****
Il Consiglio Direttivo del Centro Sociale di Agropoli, è convocato nella Sala Presidenza il giorno
Lunedì, 21 febbraio 2011, alle ore 18,30
Con il seguente ordine del giorno:
1) Relazione del Presidente
2) Relazione dei membri del Direttivo
3) Discussione sulle istanze evidenziate in assemblea
4) Provvedimenti disciplinari nei confronti di rei con comportamento asociale
5) Programmazione per il prossimo trimestre
6) Adempimenti burocratici in vista delle prossime elezioni per il rinnovo del Consiglio Direttivo
7) Rapporti con altre associazioni, eventuali scambi, gemellaggi, ecc.
8) Visite turistiche e gite varie, come da Statuto, col contributo dei Soci
9) Manifestazioni per i 150 anni dell’Unità d’Italia
10) Varie ed eventuali.
Agropoli, 1 febbraio 2011
Il Presidente
(Lorenzo Barone)
Il Segretario
(Francesco Spinelli)
Convocazione Assemblea ordinaria
Città di Agropoli
Assessorato alla Solidarietà Sociale
Centro Sociale Polivalente
*****
L’assemblea dei Signori Soci del Centro Sociale Polivalente “Città di Agropoli” è convocata, nella sala gioco carte, in seduta ordinaria
LUNEDI’ 21 FEBBRAIO 2011
ALLE ORE 17
con il seguente ordine del giorno:
1) Relazione del Presidente ed eventualmente dei membri del direttivo sulle attività svolte.
2) Presentazione delle istanze, lamentele, consigli e suggerimenti da parte dei Soci da inserire nell’o.d.g del Consiglio Direttivo.
3) Servizi dovuti e non dovuti da parte dei nonni civici.
4) Relazione ed istanze con l’assessorato competente ed altre autorità.
5) Atti di intolleranza verificati nei confronti di diversamente abili.
6) Varie ed eventuali.
Agropoli, 1 febbraio 2011
Il Presidente
Lorenzo Barone
Il Segretario
Francesco Spinelli
domenica 23 gennaio 2011
S.Maria di Castellabate
Santa Maria di Castellabate
L’ADDIO A GIANNI FARACE
Nella Chiesa di Santa Maria a Mare, nel comune di Castellabate, gremita di amici, conoscenti, uomini di cultura, si sono svolti i funerali di Giovanni Farace, di sessantaquattro anni, uomo di grande cultura, amante del Cilento, responsabile della Pro Loco di Santa Maria, fondatore ed animatore del “Premio Leucosia” assegnato ogni anno a personalità distintesi nel mondo dell’arte e della cultura. Gianni Farace è stato anche l’ideatore dei “Concerti sull’acqua” che si tengono durante l’estate nel mare circostante l’isola di Licosa. Uomo modesto, cordiale con tutti, lascia la moglie, Teresa Spinelli e le figlie Evelina e Rosita. In una delle prime tappe del “Premio Leucosia” Giovanni Farace onorò il mio libro “Leggende del Cilento” col prestigioso riconoscimento. Un capitolo del volume, giunto alla seconda edizione, quasi esaurita, era proprio dedicato alla leggenda di Leucosia. Ed ebbe ragione. Su circa quaranta opere pubblicate, solo quello da lui segnalato vedrà, forse, la terza edizione. Lo dedicherò all’amico Giovanni Farace, riconoscente per l’incoraggiamento e le belle parole che ebbe per lo scrivente. Quando i riconoscimenti sono spontanei e genuini, servono ad incentivare notevolmente gli autori, gli editori ed anche i lettori. Se ho continuato a scrivere lo devo anche a te. Tutti gli amici di Agropoli ti ricorderanno sempre con grande affetto per la tua semplicità, la tua modestia, la tua cordialità e la tua immensa cultura.
Catello Nastro
Lustra Cilento
Lustra Cilento
CONVEGNO SUI 150 ANNI DELL’UNITA’ D’ITALIA
Il giorno 28 gennaio 2011, alle ore 17,30, a cura dell’Associazione “Albanascente” e del Comune di Lustra Cilento, nel Salone delle Conferenze del Convento Francescano di Lustra, in Località S.Martino, il ch.mo professor Francesco Volpe, dell’Università di Salerno e l’editore Giuseppe Calzerano, animeranno una conversazione sul tema: “Il senso della celebrazione dei 150 anni dell’Unità d’Italia”. Il Cilento, che pure ha dato il suo contributo di martiri alla causa, certamente non ha voluto mancare a questa grande ricorrenza per cui pensiamo che molte altre iniziative del genere si svilupperanno in tutto il territorio con l’intervento di personalità del mondo della cultura, non solo Cilentano. Naturalmente l’ingresso è libero e tutti sono invitati. Si prevede una grossa partecipazione di studiosi di storia patria anche in considerazione del notevole spessore culturale dei due relatori.
Agropolicultura.blogspot.com
martedì 11 gennaio 2011
PSICANALISI E TRANQUILLITA' SOCIALE
PSICANALISI E TRANQUILLITA’ SOCIALE
Oggi la psicanalisi riveste un ruolo di grande importanza per la tranquillità sociale. Tra la prevenzione e la punizione esiste una entità intermedia che potremmo definire “educazione”. Una seconda entità è rappresentata dalla “rieducazione”. La prima avviene nella famiglia, nella scuola, sul luogo di lavoro, nelle strutture del tempo libero e degli hobby vari: siano essi sportivi, culturali, di passatempo o di qualsiasi altro genere. Sia ben chiaro che la psicanalisi, unitamente ad altre discipline similari, può interagire fino ad un certo punto. Quando il suo processo è senza risultati positivi bisogna per forza procedere alla repressione e quindi alla punizione. In altre parole chi mostra la chiara intenzione di non gradire la redenzione deve per forza di cose subire una giusta repressione. A questo punto il compito non diventa più oggetto dello psicanalista, ma passa nelle mani del giudice che emette il suo verdetto per una adeguata punizione da scontare nelle patrie galere. I risultati ottenuti dalla psicanalisi nel tema sono comunque degni di rilievo. Molti crimini, come quelli sessuali ad esempio, possono trovare immenso ausilio in questa disciplina. Arrivare alla radice del perché di un crimine è importante. Per una giustizia più giusta ma anche perché, scavando in profondità nella psiche del reo, si può arrivare facilmente alla motivazione del comportamento anomalo dell’individuo, comunque essere umano. In termine generico vengono chiamati “complessi”. Dal primo, forse quello più studiato e più antico della storia troviamo il complesso di Edipo. Ma anche i complessi che portano alla omosessualità, sia maschile che femminile, hanno radici profonde e quindi sono difficili da sradicare. Queste “devianze”, che non costituiscono crimine, vengono comunque accettate da una società evoluta come la nostra. Lo scorso anno nella nostra cittadina si è verificato un atto di intolleranza sul litorale di S.Marco. Ma chi l’ha commesso era il vero colpevole e quindi andava punito. Anche l’intolleranza verso gli anziani, gli immigrati, i diversamente abili è, a mio avviso, un grosso atto di inciviltà che va represso e punito adeguatamente. Da ex studioso di psicanalisi non mi voglio certamente trasformare in giudice. Non mi vedo assolutamente con la toga addosso. Un altro significativo fenomeno è la fobia. Una rivalsa psicologica da ripescare nella memoria, anche della prima fanciullezza, verso il buio, una strada in salita o in discesa, oppure verso un animale, come un cane, un gatto o addirittura piccolo ed innocuo come una formica. Quando insegnavo in Piemonte, ad esempio, conobbi un collega molto disgustoso che addirittura odiava i meridionali. Psicanalisi spicciola ed elementare: la moglie lo tradiva con un meridionale. Certamente non c’è bisogno di scomodare la psicanalisi per spiegare certe reazioni umane. Anche lo scrivente, nato durante la seconda guerra mondiale, ad ogni allarme veniva ficcato sotto il letto, al buio, per trovare un minimo di protezione. Fino a dieci anni quando passava un aereo ero terrorizzato. Il destino ha voluto che iniziassi la mia carriera di docente nella scuola media di S.Francesco al Campo, situata proprio sotto la pista di decollo dell’aeroporto di Caselle Torinese. Comunque mi abituai…In un recente articolo ho trattato di “lesionismo” ed “autolesionismo”. In altre parole omicidio e suicidio. Togliere la vita ad un altro essere umano, magari per fregargli la fuoriserie o il portafogli, e senza dubbio un crimine atroce e punibile. Togliere la vita a se stesso, anche se non è punibile, è senza dubbio un atto terribile che può destare nell’uomo di studio solo un senso di cristiana pietà. Ebbene io penso che anche quest’ultimo tipo di crimine, fa traballare la tranquillità sociale, fa intasare le coscienze non solo delle persone a lui vicine, ma anche alla società cosiddetta civile. E casi del genere sono aumentati in questi ultimi anni. Molto dipende anche dal substrato culturale e da quello ambientale. In confronto ad altre realtà sociali di altre aree geografiche, la nostra, Agropoli e Cilento, è senza dubbio preferibile ad altre aree della regione in notevole degrado. In talune zone la tranquillità sociale è quasi latitante. Basta parlare di camorra, spaccio di stupefacenti, furti e rapine, malcostume politico, traffici illeciti, e l’elenco potrebbe anche continuare… La tranquillità sociale va innanzitutto ricercata ed equilibrata nell’area vicina, prossima alla nostra famiglia ed alla nostra attività lavorativa per poi espandersi al condominio, alla scuola, al traffico, al commercio, al tempo libero ed infine ai mass media che spesso pur di fare “audience” propongono per mesi addirittura, modelli negativi. Anche l’alcolismo e la droga, in ultima analisi, rientrano in questo breve enunciato. Intorno ad essi gravita un mondo che certamente la psicanalisi non può molto. Ma può, per quello che è possibile, sperimentare nuove strategie grazie anche alla nuova e moderna tecnologia.
Catello Nastro
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